Settimana scorsa un collega mi ha chiesto una consulenza per un pasticcio legale nel quale è incappato: un cliente gli ha fatto causa per l'illuminazione naturale dell'abitazione progettata un paio di anni fa
Per venirne fuori....... il progetto è stato rilasciato su autocertificazione del tuo collega o su parere dell'ULSS di competenza?.....
Come da prassi abituale il collega ha dimensionato le aperture sull'ottavo della superficie calpestabile; problema: le aperture danno su un portico con altezza media 2,40 cm... apporti solari quindi molto esigui;
Alcune ULSS tengono conto, quando esprimono i loro pareri, della presenza dei portici......altre no.....
autocertificazione
Peccato.....se c'era il parere dell'ULSS poteva ritenersi giustificato.....
ad ogni buon conto, in fase di progettazione e determinazione dei rapporti aero-illuminanti, sempre più spesso anche i regolamenti edilizi comunali dettano le condizioni per il calcolo dei suddetti rapporti in funzione proprio dei fattori limitanti quali porticati, sporgenze, cornici di gronda particolarmente aggettanti, terrazze ... danno infatti dei moltiplicatori da applicare alla superficie finestrata che ovviamente viene ridotta proprio in funzione di tali condizioni limitanti.
bye by WF