Finalmente ho capito come funzionano le matrici in GDL . Utilizzando un parametro qualsiasi nella finestra di dialogo, cui abbiamo attribuito un nome, ad esempio var, e cliccando sull'elemento matrice, si apre la finestra di dialogo dove dobbiamo fare due cose:
1: Definire le dimensioni m*n della matrice, cioè numero righe e numero colonne.
2: Attribuire il valore ai singoli elementi (saranno appunto m*n) della matrice.
La variabile cui abbiamo dato il nome ad esempio var, viene poi interpretata nello script come se avessimo scritto:
DIM var[m][n]
mentre il testo ad esempio
var[1][2]
viene interpretato come il valore che abbiamo attribuito alla casella colonna 1, riga 2 nella finestra di dialogo relativamente al parametro var.
Gli m*n valori della matrice potevano però anche essere scritti separatamente come m*n singole variabili:
var11
var12
...
var mn
Analogamente si potrebbe anche fare a meno nello script del comando:
DIM var[][]
almeno nel caso di valori numerici,
che invece di essere scritti nella forma:
var[1][1]=...
var[1][2]=...
...
potrebbero essere scritti direttamente nella forma:
v11=...
v12=...
...
La differenza sta nel fatto che i numeri entro parentesi quadre sono parametri utilizzabili ad esempio nei loop,
ma questo fatto può essere aggirato utilizzando direttamente nel loop funzioni dei valori FOR.
A questo punto mi sono chiesto che funzione pratica possa avere questo comando, a parte rendere meno "pesante" come lunghezza la finestra di dialogo. Un punto dello spazio può essere infatti essere definito nella finestra di dialogo come matrice 3*1 invece che con 3 parametri. In realtà la geometria analitica fa costantemente uso di matrici, perché ciò chiarisce meglio le cose.
Tuttavia mi sembra che le matrici siano particolarmente utili per creare tabelle di calcolo, oltre che per richiamare elementi che non sono numeri. Qualcuno si chiederà che relazione c'è tra le tabelle di calcolo e la costruzione di oggetti GDL.
La relazione c'è, dato che il calcolo vettoriale permette di costruire enti paralleli od ortogonali, come permette di calcolare distanze ed angoli. Questo è il compito della geometria descrittiva, ma il calcolatore prima elabora dati numerici, poi realizza i "disegni", mentre sul foglio, come gli antichi greci noi ragioniamo con il compasso e la riga, non con l'algebra.