si, ma quasi sempre gli studenti universitari non hanno nè partita iva nè rilasciano ricevuta di prestazione occasionale. Ergo, se chiedono troppi soldi nessuno è disposto a pagarli al nero ...
Non superare i 100 euro è il compromesso per poter avere il compenso in nero.
È un classico ...
Purtroppo è un discorso vecchio come il mondo: chi può abbattere i costi illegalmente (lo studente universitario, il lavoratore extracomunitario senza permesso di soggiorno, la mafia ecc..) rovina il mercato a tutti gli altri. La beffa, per lo studente, è proprio quella che dici tu: una volta laureato e, magari, con partita iva si renderà conto che lavorare per quelle cifre significa non avere i soldi per mangiare, pagare l'affitto o il mutuo ecc..
Ad alcuni poco importa, tanto c'è mamma e papà che hanno i soldi, per tutti gli altri so'cavoli amari ...
Robs