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Autore Topic: Denver Art Museum  (Letto 2577 volte)

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pierpaolo

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Denver Art Museum
« il: 13 Novembre 2006, 15:54 »
Le "visioni" di un Architetto...Daniel Libeskind : l'Architetto che "contempla" la struttura...creatività allo stato puro.

Estensione del Denver Art Museum inaugurato il 7 ottobre scorso.
questo il link dove è possibile vedere tutte le fasi di realizzazione, dal concepimento alla costruzione:
http://expansion.denverartmuseum.org/
 
« Ultima modifica: 13 Novembre 2006, 16:03 da pierpaolo »

Gianluca Ambrosi

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #1 il: 13 Novembre 2006, 16:37 »
Cacchio che roba!!!

Daniele_Raggi

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #2 il: 13 Novembre 2006, 17:13 »
Libeskind è un genio, in Italia lo capiranno fra una decina d'anni (non i giovani, parlo dei vecchi caproni invidiosi....=

pierpaolo

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #3 il: 13 Novembre 2006, 17:51 »
Libeskind è un genio, in Italia lo capiranno fra una decina d'anni (non i giovani, parlo dei vecchi caproni invidiosi....=

come non darti ragione :(...però secondo me non è questione di "invidia" è più dovuto al fatto che c'è una scarsa volontà di "rimettersi in gioco", di rimettere in gioco quelle sono le loro idee e che magari hanno insegnato fino alla pensione, scontrandosi con studenti che invece non sono nati "ieri", ma "oggi" e che quindi magari hanno idee un pò diverse...per fortuna però che alcuni "vecchi" professori hanno la "mente aperta".
« Ultima modifica: 13 Novembre 2006, 20:24 da pierpaolo »

WF_ARCH

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #4 il: 13 Novembre 2006, 18:55 »
Giusto! rimettersi in gioco, è questo il problema. ma per fare ciò è necessario reinventare il rapporto che l'architettura deve avere con la tradizione, col passato, superare le barriere della "schiavitù" a-priori, del timore reverenziale, dell'ammissione di incapacità di esser pari o meglio dei nostri predecessori.
Il problema è LIBERARE l'architettura, (non tanto le menti perchè pensieri liberi ce ne sono, eccome).
Liberarla dalla storia, che non deve più essere "limite" di partenza ma opportunità di confronto e dialogo, anche antitetico se necessario, ma per questo non dissacratorio o irrispettoso.
Liberarla da un sistema che la opprime, ne smorza gli impeti e le pulsioni più istintive, nascondendosi dietro la finta istanza di un pragmatismo funzionale a prescindere dal quale l'architettura non può essere tale.
Liberarla da una cronica, interessata, clientelare volontà che l'architettura rimanga NON libera da quanto sopra esposto.
Credo, ed è  mia opinione, che un progetto come quello proposto da Libekind sia culturalmente irrealizzabile in una realtà come quella italiana, dove vi è la negazione assoluta del concetto di cattedrale nel deserto, di fine a se stesso, almeno a parole (perchè tale sarebbe la classificazione di un progetto di analoga impostazione). Di fatto poi, la realtà dei fatti smentisce questo assunto: il deserto italiano abbonta di cattedrali, ricordate più per i le vicissitudini burocratiche che per la qualità del gesto architettonico, che rimane comunque sotteso alla negazione della possibilità di esprimere un vero passo avanti rispetto alla lezione del passato.

bye by WF

pierpaolo

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #5 il: 13 Novembre 2006, 19:52 »
sono totalmente daccordo,liberare l'Architettura...si ma come ? all'atto pratico secondo te, come bisognerebbe fare ? c'è un modo, o tante piccole cose, che si possono fare per "liberare l'architettura" in Italia, oppure è un utopia ?
Il problema secondo me parte proprio dalle facoltà di architettura; o ci sono studenti "sopra le righe", ambiziosi, e che cercano di fare qualcosa di diverso oppure si rimane sempre alle "solite cose"...certe volte mi sembra quasi di percepire che alcuni professori hanno quasi "paura" di questi studenti sopra le righe e che ci sia una voce che esca fuori dal coro.Questa, chiamiamola, "paura",non trovo un altro termine adatto, può nascere da due fattori: o perchè si và contro quelle che sono le idee dei professori, o perchè i professori stessi temono che poi gli studenti si perdano in ricerche spaziali e architettoniche che poi non portano però di fatto ad un Organismo Architettonico in tutte le sue accezioni.

c'è da dire che qualche segno di rinascita in italia si sta vedendo ma appartiene solamente a qualche grande architetto internazionale come Zaha Hadid e il suo museo di arte contemporanea a roma (tutt'ora il cantiere è fermo per mancanza di soldi) oppure sempre la hadid con il museo dell'arte nuragica che verrà realizzato sul fronte mare di sant'elia a Cagliari (vedi allegato).
« Ultima modifica: 13 Novembre 2006, 22:39 da pierpaolo »

Rby West

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #6 il: 14 Novembre 2006, 02:29 »
Considerevoli le vostre affermazioni.

@ pierpaolo
hai il link che parla della vincita di Zaha Hadid al concorso di idee?
o qualche info in pù sul progetto?

Immagine: sono all'inizio, il cantiere è aperto da quasi 8 mesi, riguarda tutto il frontemare... chissà quando finiranno... questa una veduta del porto...
« Ultima modifica: 14 Novembre 2006, 02:41 da Rby West »

WF_ARCH

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #7 il: 14 Novembre 2006, 08:48 »
ciao Pierpaolo, come dicevo, trovare le menti "libere" ovvero, come tu li definisci, studenti sopra le righe, è il meno. il vero limite è trovare tra i professori coloro che sappiano gestire, accompagnare, far crescere queste idee libere senza stravolgerne l'impostazione. Poi, quando il limite tecnico è ben supportato da questioni altre, di ordine extra didattico, legate alla volontà di non dare adito a nuove linee espressive, allora la faccenda si complica, eccome.
il bravo docente di composizione / progettazione architettonica dovrebbe essere in grado di gestire, forte della sua esperienza, qualsiasi processo compositivo, prescindendo dalla propria visione stilistico / compositiva dell'architettura. Una volta fatti salvi i contenuti (il programma funzionale), la forma (l'involucro architettonico che soddisfa e sottende la funzione) non fa differenza o meglio, va liberata da stereotipi e stilemi di qualsiasi natura.
la formazione accademica ad esempio, deve insegnare a relazionarsi col contesto, deve insegnare a leggerne le peculiarità, individuarne le note salienti, sottolinearne i cardini caratterizzanti, il tutto a prescindere dalla forma dell'involucro edilizio che poi si andrà a progettare: ecco perchè tanto un Eisenmann quanto un Renzo Piano o un Ungers possono concorrere alla realizzazione di uno stesso progetto.
Liberare l'architettura ... come si fa? Fammi indovino e ti dirò chi sei. Chi conoscesse mai la soluzione e, ancor più, chi fosse mai in grado, qualora esistesse, di metterla in pratica, attuerebbe una vera e propria rivoluzione culturale.

bye by WF

ps: cito tra i bei progetti incompiuti, 4° ponte su canal grande a venezia (calatrava) e nuova sede iuav di venezia (miralles)

Rby West

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Re: Denver Art Museum
« Risposta #8 il: 28 Novembre 2006, 10:50 »
Cercacerca ho trovato un articolo messo in archivio da una settimana ormai. Leggetelo e se capitate a Cagliari, andate a vedere il progetto presentato al Lazzaretto del Sant'Elia.